Tempi di lettura: 2 minuti

La differenza tra essere capo e leader

Curiosità dal web

differenza-tra-capo-e-leader

Perché è importante fare una distinzione tra essere un capo ed un leader?

A prima vista sembrerebbero la stessa cosa, ma c’è una distinzione di base che è fondamentale! Ce lo dice innanzitutto l’etimologia delle due parole: capo deriva dal latino “caput”, testa, cioé colui che sta al di sopra degli altri. Leader deriva dall’inglese “lead”, guidare, una persona che sta davanti agli altri, ma sullo stesso livello. Questa prima distinzione già dovrebbe far riflettere: il concetto di controllo di un’azienda puó avere due prospettive diverse, a seconda di come ci si pone. Questa distinzione si tramuta in un’operativitá ed un atteggiamento totalmente differente tra una figura e l’altra. Vediamo allora quali sono le principali differenze.

Il capo è una persona che parla ai collaboratori utilizzando il termine “tu”, che allontana, isola; il leader utilizza il termine “noi”, che crea vicinanza, condivisione di obiettivi, empatia.

Il capo analizza gli errori dei dipendenti usando la critica: “tu hai sbagliato per questo motivo…”, creando demotivazione e abbassando l’autostima. Il leader analizza gli errori utilizzando il feedback, cercando quindi di analizzare l’accaduto insieme al dipendente, cercando di portarlo ad una condizione di distacco dall’errore stesso, facendo un’analisi più lucida che emotiva. In questo modo il dipendente non si sentirà a disagio e proverà a fare una ricostruzione più obiettiva, assumendosi anche le sue responsabilità.

Il capo vive di auto-celebrazioni, vantandosi e prendendosi tutti i meriti dell’operato dell’azienda. Il leader condivide i suoi successi con i propri collaboratori.

Il leader dà sempre l’esempio, stabilisce le regole ma è il primo ad applicarle, il capo dette legge ma fa come gli pare.

Il capo non cerca di creare un rapporto empatico con i propri dipendenti: in questo modo non riesce a vedere le sfumature soggettive di ciascuno. Il leader cerca di conoscere in profondità i propri collaboratori, in questo modo riesce a capire quali sono le loro aree di miglioramento e lavora per ottimizzarle.

Il capo ascolta poco e parla tanto, perdendo l’opportunità sia di imparare qualcosa di nuovo che di trovare delle nuove soluzioni per il suo business. Il leader passa più tempo ad ascoltare che parlare, in questo modo non smette mai di crescere.

Voglio concludere questo articolo citandovi una frase di Lao Tze: “Chi sta al comando è migliore quando la gente sa a malapena della sua esistenza; quando la sua opera sarà compiuta, il suo obiettivo raggiunto, la gente dirà: siamo stati noi a farlo.

Questa frase rappresenta il succo di cosa voglia dire essere un leader! Nel momento in cui ti troverai a ricoprire una carica di responsabilità nella tua attività lavorativa, sono sicuro che saprai quale sarà lo stile di approccio migliore da utilizzare con i tuoi collaboratori e dipendenti.

Se questo articolo è stato utile, condividilo con i tuoi amici utilizzando i pulsanti che trovi qui sotto!

Alla prossima!

Cos’è Half Pocket? 4 ragazzi che inseguono un sogno! SCOPRI DI PIÙ

VUOI SAPERNE DI PIù?

Richiedi una consulenza gratuita